Nella Giornata internazionale delle donne nella scienza vogliamo pubblicare la lettera di Daniela Cirrincione, oggi assegnista di ricerca presso l’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che ben racconta quanto possa essere importante per una giovane ragazza, negli anni della sua formazione, l’incontro con realtà che si occupano di divulgazione scientifica.
Da anni PalermoScienza promuove un ambiente favorevole allo sviluppo del sapere scientifico e alla sua trasmissione – con metodi informali – soprattutto ai più giovani, con l’obiettivo di stabilire un rapporto amichevole tra la società e il mondo scientifico.
Oggi è il 10 febbraio 2022, ci sono montagne di cose di lavoro da fare: la cartella con i miei file di dati mi guarda dal desktop e urla a gran voce di essere aperta (e i dati di essere analizzatati al più presto), la burocrazia per la prossima presa dati è una delle emergenze e il calendario mi ricorda che tra 57 minuti c’è la riunione di uno degli esperimenti a cui partecipo! Tutto ciò è parte delle mie giornate di adesso, ma la strada che mi ha portato qui oggi non è lineare e facile. Certi giorni mi chiedo come sarebbero andate le cose se avessi fatto scelte diverse, e mi trovo a pensare quali sono state le tappe più rilevanti che mi hanno condotto qui e oggi.Ripensando ad alcuni punti saldi certamente ne riesco a ricordare un paio…Era un giorno delle mie scuole medie (si è un po’ di tempo fa…) e la mia professoressa di matematica e scienze ci ha portati a visitare un luogo caro per lei: l’osservatorio astronomico. È stato un giorno speciale! Non solo come può essere quello di una visita guidata di una classe delle medie, ma perché quello che ho sentito, visto e provato quel giorno mi è rimasto dentro e mi ha accompagnato per tanto tempo. E pensandoci bene ha sicuramente influenzato la scelta degli studi: il liceo scientifico prima e la laurea in fisica ad indirizzo astrofisica dopo. Un altro giorno che emerge nei miei ricordi è stata la prima occasione in cui, durante il mio terzo anno di università, mi sono trovata per la prima volta a raccontare la scienza facendo da guida a una mostra dal titolo “Le ruote quadrate”. La sensazione bellissima di riuscire a trasmettere l’amore per la scienza e la comprensione del mondo a qualcun altro mi ha coinvolto talmente tanto da fare “complicare” il mio percorso. Da lì sono andati in parallelo gli studi e le attività presso l’osservatorio astronomico, alcune associazioni di divulgazione scientifica (una di queste di cui resto fieramente parte è proprio PALERMOSCIENZA) e il planetario. Ciò ha reso la mia vita più complicata e il percorso di studi più lungo? Si… Ciò mi ha arricchito e reso la mia vita quella che è adesso? SI!Un altro periodo importante e ben scolpito nella mia memoria è stato il 2016: è stato l’anno in cui ho terminato la mia laurea magistrale (eh si…arriva il momento in cui inizi a fare quello che vuoi “fare da grande”), ma è stato anche uno dei periodi in cui ho svolto tanta divulgazione. Nel corso di un paio di quegli eventi, è diventata sempre più forte in me la volontà non solo di far partecipi gli altri delle scoperte e della bellezza della scienza ma anche di farne parte in prima persona. C’era una vocina in fondo che diceva “quanto sarebbe bello un giorno raccontare durante questi eventi le ricerche che tu stessa hai fatto?!”E così ho intrapreso una nuova avventura: sono entrata nel mondo della ricerca scientifica, prima con il dottorato e adesso con la prosecuzione delle mie attività come assegnista presso un ente di ricerca.È stato ed è un percorso in salita? Sì, ma quale avventura, degna di chiamarsi tale, non pone delle difficoltà da superare? Oggi mi trovo in un ambiente ricco e appassionante che mi permette di crescere come donna e come scienziata ogni giorno grazie al confronto con le persone che mi stanno intorno. Queste persone sono in maggior parte uomini è vero… e tante volte mi chiedo come, nel lungo termine si potrebbe far evolvere questa situazione. Prima di tutto pensando che la scienza non è un affare da uomini (o da donne), ma è un ambito per curiosi!Inoltre penso che dentro di noi, da piccoli, dobbiamo capire cosa desideriamo fare davvero, dobbiamo esplorare tutte le possibilità che si svelano davanti a noi, trovare e costruire il percorso che più ci si addice e ci fa stare bene. Anche se è un percorso “non convenzionalmente” da donna. Se potessi fare cambiare qualcosa, cosa farei? Permetterei a tutti i ragazzi e alle ragazze, indipendentemente da sesso, razza, religione etc etc di sperimentare con le opportunità che si pongono davanti (chi dice che i maschietti giocano con le costruzioni e il piccolo chimico e le femminucce con le bambole e i servizi da tè?), abbatterei questi stereotipi già da piccoli. Farei tanta e più corretta comunicazione e divulgazione scientifica per le varie età: in modo da saziare la fame di conoscenza dei piccoli come quella dei più grandi lungo tutto il percorso. E sicuramente cercherei di aiutare i giovani ricercatori, uomini o donne, a trovare delle soluzioni lavorative stabili in tempi più rapidi e fornirei del supporto logistico (es asili ect etc) che permettano loro, indipendentemente dal loro genere, di riuscire a portare avanti la loro vita e il loro lavoro senza dovere compire scelte fastidiose.…e dopo questo tuffo nei ricordi e nelle motivazioni, torno a chi sono e cosa faccio oggi: sono Daniela, sono nata e ho studiato a Palermo, da poco più di 5 anni mi trovo in Friuli Venezia Giulia. Qui ho svolto il mio dottorato di ricerca su detector per raggi X che hanno numerose applicazioni nel campo della fisica applicata e dell’astrofisica. Oggi continuo a lavorare su questi progetti, sono un assegnista di ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e in alcuni giorni ripenso a quella vocina in fondo che diceva “quanto sarebbe bello un giorno raccontare durante questi eventi le ricerche che tu stessa hai fatto?!” e quando ne ho l’occasione (purtroppo non spesso quanto vorrei) lo faccio, partecipo a eventi divulgativi e faccio quattro chiacchiere parlando del mio lavoro, di scienza e del percorso che mi ha portato qui e ora!
Oggi è il 10 febbraio 2022, ci sono montagne di cose di lavoro da fare: la cartella con i miei file di dati mi guarda dal desktop e urla a gran voce di essere aperta (e i dati di essere analizzatati al più presto), la burocrazia per la prossima presa dati è una delle emergenze e il calendario mi ricorda che tra 57 minuti c’è la riunione di uno degli esperimenti a cui partecipo! Tutto ciò è parte delle mie giornate di adesso, ma la strada che mi ha portato qui oggi non è lineare e facile. Certi giorni mi chiedo come sarebbero andate le cose se avessi fatto scelte diverse, e mi trovo a pensare quali sono state le tappe più rilevanti che mi hanno condotto qui e oggi.
Ripensando ad alcuni punti saldi certamente ne riesco a ricordare un paio…
Era un giorno delle mie scuole medie (si è un po’ di tempo fa…) e la mia professoressa di matematica e scienze ci ha portati a visitare un luogo caro per lei: l’osservatorio astronomico. È stato un giorno speciale! Non solo come può essere quello di una visita guidata di una classe delle medie, ma perché quello che ho sentito, visto e provato quel giorno mi è rimasto dentro e mi ha accompagnato per tanto tempo. E pensandoci bene ha sicuramente influenzato la scelta degli studi: il liceo scientifico prima e la laurea in fisica ad indirizzo astrofisica dopo.
Un altro giorno che emerge nei miei ricordi è stata la prima occasione in cui, durante il mio terzo anno di università, mi sono trovata per la prima volta a raccontare la scienza facendo da guida a una mostra dal titolo “Le ruote quadrate”. La sensazione bellissima di riuscire a trasmettere l’amore per la scienza e la comprensione del mondo a qualcun altro mi ha coinvolto talmente tanto da fare “complicare” il mio percorso. Da lì sono andati in parallelo gli studi e le attività presso l’osservatorio astronomico, alcune associazioni di divulgazione scientifica (una di queste di cui resto fieramente parte è proprio PALERMOSCIENZA) e il planetario. Ciò ha reso la mia vita più complicata e il percorso di studi più lungo? Si… Ciò mi ha arricchito e reso la mia vita quella che è adesso? SI!
Un altro periodo importante e ben scolpito nella mia memoria è stato il 2016: è stato l’anno in cui ho terminato la mia laurea magistrale (eh si…arriva il momento in cui inizi a fare quello che vuoi “fare da grande”), ma è stato anche uno dei periodi in cui ho svolto tanta divulgazione. Nel corso di un paio di quegli eventi, è diventata sempre più forte in me la volontà non solo di far partecipi gli altri delle scoperte e della bellezza della scienza ma anche di farne parte in prima persona. C’era una vocina in fondo che diceva “quanto sarebbe bello un giorno raccontare durante questi eventi le ricerche che tu stessa hai fatto?!”
E così ho intrapreso una nuova avventura: sono entrata nel mondo della ricerca scientifica, prima con il dottorato e adesso con la prosecuzione delle mie attività come assegnista presso un ente di ricerca.
È stato ed è un percorso in salita? Sì, ma quale avventura, degna di chiamarsi tale, non pone delle difficoltà da superare? Oggi mi trovo in un ambiente ricco e appassionante che mi permette di crescere come donna e come scienziata ogni giorno grazie al confronto con le persone che mi stanno intorno. Queste persone sono in maggior parte uomini è vero… e tante volte mi chiedo come, nel lungo termine si potrebbe far evolvere questa situazione. Prima di tutto pensando che la scienza non è un affare da uomini (o da donne), ma è un ambito per curiosi!
Inoltre penso che dentro di noi, da piccoli, dobbiamo capire cosa desideriamo fare davvero, dobbiamo esplorare tutte le possibilità che si svelano davanti a noi, trovare e costruire il percorso che più ci si addice e ci fa stare bene. Anche se è un percorso “non convenzionalmente” da donna.
Se potessi fare cambiare qualcosa, cosa farei? Permetterei a tutti i ragazzi e alle ragazze, indipendentemente da sesso, razza, religione etc etc di sperimentare con le opportunità che si pongono davanti (chi dice che i maschietti giocano con le costruzioni e il piccolo chimico e le femminucce con le bambole e i servizi da tè?), abbatterei questi stereotipi già da piccoli. Farei tanta e più corretta comunicazione e divulgazione scientifica per le varie età: in modo da saziare la fame di conoscenza dei piccoli come quella dei più grandi lungo tutto il percorso. E sicuramente cercherei di aiutare i giovani ricercatori, uomini o donne, a trovare delle soluzioni lavorative stabili in tempi più rapidi e fornirei del supporto logistico (es asili ect etc) che permettano loro, indipendentemente dal loro genere, di riuscire a portare avanti la loro vita e il loro lavoro senza dovere compire scelte fastidiose.
…e dopo questo tuffo nei ricordi e nelle motivazioni, torno a chi sono e cosa faccio oggi: sono Daniela, sono nata e ho studiato a Palermo, da poco più di 5 anni mi trovo in Friuli Venezia Giulia. Qui ho svolto il mio dottorato di ricerca su detector per raggi X che hanno numerose applicazioni nel campo della fisica applicata e dell’astrofisica. Oggi continuo a lavorare su questi progetti, sono un assegnista di ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e in alcuni giorni ripenso a quella vocina in fondo che diceva “quanto sarebbe bello un giorno raccontare durante questi eventi le ricerche che tu stessa hai fatto?!” e quando ne ho l’occasione (purtroppo non spesso quanto vorrei) lo faccio, partecipo a eventi divulgativi e faccio quattro chiacchiere parlando del mio lavoro, di scienza e del percorso che mi ha portato qui e ora!